La vite da lavoro così come la intendiamo oggi è frutto di un processo decisamente lungo, partito nel II secolo a.C con la produzione di elementi in legno, utili per il trasporto dei tronchi e del vino all’interno delle botti. Nel corso del secoli si sono appurate tecnologie sempre migliori, passando dal primo esemplare in ferro nel XV secolo alla produzione in serie del XVIII, quando finalmente la componente divenne alla portata di tutti. Il momento clou nell’espansione di questo settore è stato certamente il dopoguerra, poiché nel corso del secondo conflitto mondiale la richiesta era talmente ampia che si è ritenuto opportuno trovare nuovi modi per realizzare elementi utili e differenti per forma, dimensione e filettatura.
Si comprese pertanto che si aveva a che fare con il fulcro di qualunque genere di macchinario di uso civile ma anche personale, così come il mobilio e molti altri oggetti entrati stabilmente a fare parte della vita quotidiana di ognuno di noi. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio quali sono le migliorie che sono state apportate alle viti negli ultimi decenni, andando ad studiare le varie tipologie che sono state lanciate sul mercato dal termine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi. Sarebbe infatti impensabile concepire una vita senza, nonostante oggi siano state inventate tecnologie decisamente più moderne. Rimane tuttavia la base di ogni principio ingegneristico e come tale la sua fortuna tenderà sempre a rimanere la stessa. come succede da diversi secoli fino ad oggi.
Come è cambiata la vite negli ultimi 70 anni
Al termine della guerra, quando si è compresa l’importanza della vite nel comparto industriale e l’ampia diffusione raggiunta da questo elemento a seguito della produzione in serie, lo scopo delle aziende del settore è stato quello di differenziare sempre maggiormente l’offerta, andando a garantire al cliente finale soluzioni diverse a seconda delle esigenze. Le ditte specializzate hanno pertanto iniziato a considerare non solo la velocità di realizzazione ma anche la qualità del prodotto stesso, che deve rispondere a esigenze sempre più articolate e a opere di costruzione importanti e progettate nei minimi dettagli. Nonostante la presenza di tanti elementi importanti, la vite rimane sempre la componente cardine per assicurare la sicurezza e la resistenza del manufatto, di qualunque tipo e dimensione esso sia. In primo luogo si è iniziata a dare maggiore importanza ai materiali impiegati, capendo che alcune viti fungevano da cardine di strutture pesanti e pericolose, che necessitavano di essere fissate con la massima cura e attenzione.
Pertanto il ferro utilizzato si è mostrato sempre più durevole nel corso del tempo, andando a limitare il fenomeno della ruggine in condizioni climatiche normali. Lo scopo era quello di soddisfare ogni genere di target di riferimento, sia quello più importante del comparto industriale che quello più basico dell’ambiente domestico. Inoltre, il boom economico seguito alla guerra ha portato a un forte incremento delle costruzioni e a un ampliamento dell’edilizia, grazie alla costruzioni di nuovi quartieri e di strutture sempre più moderne e tecnologiche. Per questo motivo la richiesta di viti moderne è divenuta sempre più pressante e quindi sono state apportate migliorie ad oggi ancora applicate con successo. Oltre alla variante più classica con la testa spaccata, è pertanto sorta quella con la forma a croce, usata attualmente molto più spesso per la facilità superiore del suo fissaggio e per la comodità soprattutto in ambito domestico.
La sua invenzione si deve all’intuizione dello statunitense J.P Thompson, che pensò tuttavia di vendere subito il brevetto a Henry Phillips della Phillips Screw Company, il quale decise di farla produrre dall’American Screw Company, una piccola società. Quest’ultima comprese l’importanza dell’investimento fiutando l’affare e divenne ben presto nota in tutto il mondo e potente nel suo settore di competenza. Nel tempo il modello venne realizzato anche da case produttrici che ottennero la medesima fortuna sul territorio nazionale e internazionale. Nel corso degli ultimi decenni il mercato e le tecnologie produttive di settore, hanno sviluppato una crescita tale da produrre viti di forma, dimensioni, caratteristiche meccaniche e tipo di applicazione praticamente infinite, raggruppate però sostanzialmente in due categorie:
- Viti unificate
- Viti speciali non unificate
Viti unificate
Si definiscono viti unificate tutti i prodotti realizzati nel rispetto di normative specifiche riconosciute a livello internazionale. Sono generalmente prodotti ad alta diffusione che hanno caratteristiche di forma non eccessivamente complesse.
Viti speciali non unificate
Sono viti realizzate principalmente sulla base di un disegno fornito dall’utilizzatore finale (cliente). Compatibilmente con le più recenti tecnologie produttive, negli ultimi si riescono a realizzare prodotti dalle forme più svariate, un tempo non ottenibili, che riescono a soddisfare esigenze di utilizzo particolari.